Mostra Enzo Valentinuz "Carso: non solo pietre"

Mostra Enzo Valentinuz "Carso: non solo pietre"

Venerdì 7 aprile, alle ore 18, nella sede di Borgo Castello dei Musei Provinciali di Gorizia, inaugura la mostra di Enzo Valentinuz, "Carso: non solo pietre".

L’artista è nato a Romans d'Isonzo: alle spalle, un lungo itinerario artistico, iniziato alla scuola d'Arte di Gorizia e proseguito all'Istituto d'Arte "Max Fabiani", dove avverte intensamente il fascino del maestro Cesare Mocchiutti. Il cammino formativo continua all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove perfeziona il suo linguaggio creativo sotto la guida dei pittori Bruno Saetti e Carmelo Zotti. La sua espressività artistica  si è sempre contraddistinta dalla matericità: affresco,  graffito su intonaco, fino a giungere, in questi ultimi anni, all'utilizzo delle pietre carsiche, meticolosamente raccolte, scheggiate, assemblate e colorate.
 Una mostra d’arte contemporanea affiancherà, dunque,  nei prossimi mesi,  il cammino di visita al Museo della Grande Guerra,  con l’intento di costituire un momento di riflessione sulla guerra e, in generale, sui conflitti nei quali l’uomo - da sempre - è coinvolto. Il trait d'union è il mezzo espressivo utilizzato da Valentinuz per le sue opere: le pietre del Carso. Quelle pietre, testimoni dei tragici eventi della guerra, sono, allo stesso tempo, eco di un  passato ancora più lontano ed elemento identificativo del paesaggio carsico, materia che, nei secoli, le mani di esperti scalpellini ha  trasformato in pozzi, muri, case e  chiese.
La sfida dell'artista - ricorda Diego Collovini, curatore della mostra e del catalogo -  “è dunque entrare nel passato e far parlare schegge, sassi, terra, filo spinato; trovare, all'interno delle possibilità del linguaggio dell'arte, i concetti, come freddi testimoni di quei tragici anni, per una narrazione collettiva. Ogni pietra un giovane, tante pietre un esercito e tutti insieme ricostruiscono una storia attraverso allegorie e simbologie attribuibili alle pietre che, come tanti gessi colorati, sono pronte a scrivere o dipingere un triste ma umano periodo collettivo. Gruppi di pietre separati dai colori delle bandiere degli Stati che in quel Carso hanno combattuto. Colori univoci a simboleggiare gruppi di soldati, sovrapposizioni cromatiche a rappresentare accatastamenti di giovani dalle diverse divise; allineamenti perfetti a ricordare le ordinate truppe che vanno al fronte. Schieramenti di schegge grigie e scure senza segni distintivi a narrare le lunghe file di giovani che non hanno fatto ritorno alle loro case; di contro cromatismi solari, disordinati assembramenti e colori indistinti a simboleggiare chi, nel silenzio finalmente delle armi, ha ritrovato la pace e il desiderio sfrenato per costruire un nuovo mondo”.
La mostra, che sarà visitabile ogni giorno, tranne i lunedì - dalle 9 alle 19 - fino all'11 giugno, è stata promossa ed organizzata dall'Associazione "Lapis" insieme con Erpac - Musei Provinciali di Gorizia ed è sostenuta dalla Provincia di Gorizia, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, dall'Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Romans d'Isonzo e gode del patrocinio del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, della Biblioteca Statale Isontina e dal Club Unesco di Aquileia.

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