Lunedì 10 settembre, alle 18.00, alla galleria d'arte "Mario Di Iorio", nel complesso della Biblioteca statale Isontina, si terrà l'incontro "Nel 120esimo anniversario della scomparsa di Elisabetta d'Austria: tragedia e mito nella poesia italiana". L'evento, con letture di Clara Zuch e con Antonio Galligioni al violoncello, è curato da Mimmo Calò e organizzato in collaborazione con il comitato di Gorizia della Società Dante Alighieri. Sono in programma letture da Heine, Carducci, D'Annunzio, Pascoli e da pagine scritte dalla stessa Elisabetta d'Austria.
Il 10 settembre 1898, come si ricorderà, moriva a Ginevra, all'età di soli 61 anni, Elisabetta di Wittelsbach, imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria, pugnalata dall'anarchico Luigi Lucheni. La notizia dell'assassinio scosse l'intera Europa.
"Bionde Valchirie a voi diletta sferzar de’cavalli, sovra i nembi natando, l’erte criniere al cielo. Via dal lutto uniforme, dal piangere lento de i cherci rapite or voi, volanti, di Wittelsbach la donna. Ahi quanto fato grava su l’alta tua casa crollante, su la tua bianca testa quanto dolore, Absburgo!": così il Carducci, facendosi interprete dell'ondata di sincera commozione che travolse l'Europa, si espresse in "Alle Valchirie", composta quasi di getto tra il 22 e il 25 settembre.